DIRIGENTI ENAC IN STATO DI AGITAZIONE E PRONTI ALLO SCIOPERO IL 15 DICEMBRE. VOLI A RISCHIO         

Il sindacato Unadis ha proclamato lo stato di agitazione e lo sciopero per i dirigenti dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile che, per la prima volta, incroceranno le braccia, stanchi di lavorare in totale assenza di organico e mancate risposte da parte della politica.

 

Nonostante le sollecitazioni agli organi politici e i vari incontri istituzionali voluti dall’Unione nazionale dirigenti dello Stato (Unadis), nessuna risposta è arrivata ai dirigenti Enac, l’Ente nazionale per l’Aviazione Civile, che da anni vivono una situazione incredibile: sempre maggiori responsabilità e sempre meno personale negli uffici. Situazione che di fatto penalizza gravemente l’attività dirigenziale, senza contare forme contrattuali totalmente inadeguate. Ciò che sta accadendo in Enac per Unadis è un problema che non può più essere rinviato. Ad oggi, nonostante le promesse di attivare un certo numero di assunzioni, non vi è alcun cenno nella legge di stabilità.

Con il blocco del lavoro per 4 ore da parte dei dirigenti Enac, dalle ore 14 alle 18, il 15 dicembre, e con la mancanza di personale negli uffici (collaboratori e funzionari) il rischio concreto è il blocco dei voli. “Il governo si assuma delle responsabilità – chiede Barbara Casagrande, segretario generale Unadis – perché in questa vicenda sono seriamente a rischio i servizi ai cittadini. All’Enac il numero di professionisti e tecnici è ridotto al lumicino, sia in sede centrale sia nelle direzioni operazioni, in delicati ambiti che riguardano la regolazione del settore, la certificazione e la sorveglianza di aeroporti, ditte di costruzione e manutenzione e società di gestione aeroportuali o il controllo dei loro bilanci in carenza di personale specializzato in discipline giuridico economiche”.

Ma non è tutto, in Enac, ad oggi, si verifica la “grave e cronica” carenza di ispettori di volo, necessari per garantire il presidio delle regole del settore delle licenze di volo dei piloti, la certificazione e la sorveglianza dei vettori e la rappresentanza nelle sedi europee. In molti aeroporti, in particolare, si registra l’impossibilità di poter svolgere funzioni di controllo ispettivo, riguardante la “security”, la “safety”, la qualità dei servizi e, soprattutto, il servizio di pronta reperibilità per le ipotesi di emergenza o incidente aereo, nonché, in casi sempre più frequenti, il rinnovo delle licenze e abilitazioni dei piloti.

“Per quanto riguarda il personale – prosegue Casagrande – è necessario un intervento urgente in otto/dieci mesi per non arrivare alla totale paralisi delle funzioni di istituto sia nella sede centrale che, soprattutto, nelle sedi aeroportuali, anche richiedendo all’autorità politica urgenti provvedimenti di natura derogatoria o eccezionale, compreso il mutamento di veste giuridica dell’Enac”.

A venti anni dalla sua costituzione l’Enac sta vivendo uno dei suoi peggiori momenti. I referenti governativi, dopo i vari incontri con il sindacato, hanno detto di non aver mai ricevuto prima una sua rappresentazione da “allarme rosso”. Tuttavia non sono stati resi noti provvedimenti  e iniziative ministeriali rivolte a attivare un certo numero di assunzioni, né a inserire nel collegato alla legge di stabilità una disposizione di raccordo delle norme del codice della navigazione con il disposto regolamento UE n.139/2014, anch’esse d’incerto accoglimento. “L’azione di sciopero – conclude Casagrande – è un gesto coraggioso da parte dei pochissimi dirigenti Enac, per tutelare i cittadini e per lanciare una volta per tutte l’allarme rosso che la politica non ha ancora avvertito”.

Ufficio stampa Unadis – Angela Corica