Comunicato Stampa 

“ARMONIZZAZIONE DELLA RETRIBUZIONE MA NON PER TUTTI” 

LO STRANO CASO DELL’ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO (INL)

DIRIGENTI UNADIS IN STATO DI AGITAZIONE DENUNCIANO: “SI SONO DIMENTICATI DI NOI”

ROMA – 14 MARZO 2022 

Con la Legge di stabilità 2020 si era deciso di arrivare – attraverso la costituzione di un Fondo – ad una “armonizzazione” dei trattamenti economici accessori – sia del personale delle aree professionali che del personale dirigenziale – dei ministeri. 

La stessa norma prevedeva che il “90%” del “Fondo” fosse destinato alla graduale armonizzazione delle indennità di amministrazione del personale appartenente alle aree professionali dei ministeri e la restante parte (e quindi il 10%) fosse, invece, destinato alla armonizzazione della retribuzione di posizione e risultato delle medesime amministrazioni (ovvero, ai dirigenti). 

La norma rinviava poi ad un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Funzione Pubblica e del ministro dell’Economia e Finanze, la concreta attuazione della disposizione. 

Il decreto, che porta la data del 23.12.2021, è stato pubblicato solo venerdì scorso, nella Gazzetta Ufficiale n. 59 del 11.3.2022. Ma la proposta dei due ministri, Brunetta e Franco, era già nota da febbraio e già da allora ci si era accorti che la stessa non ricomprendeva il personale dell’INL e dell’ANPAL che sono Agenzie del Ministero del Lavoro, costituite già con provvedimenti del 2015-2016 e operative dal 1.1.2017.

Trattasi di due Agenzie al cui personale tutto, aree professionali e dirigenti, è applicato lo stesso contratto previsto per i ministeri, ovvero quello delle Funzioni Centrali. Ebbene, il Dpcm pubblicato il 11.3.2022 conferma questa “dimenticanza”. “Il tutto – denuncia l’Unadis, il sindacato dei dirigenti pubblici – dimostra scarsa considerazione di una categoria di lavoratori che nel 2017, con la nascita delle Agenzie, ha visto ricomprendere giuridicamente sotto lo stesso tetto il personale dell’ex Ministero del Lavoro e quello di Inps e Inail – per le attività dell’INL a costo zero. Ossia senza nessuna equiparazione al trattamento economico del personale Inps e Inail (né per il personale del comparto, né per i dirigenti), che gode, notoriamente, di un trattamento economico accessorio di notevole maggior peso. Questa era l’occasione per sanare una grave iniquità del passato, e invece si prosegue con la sperequazione. A questo punto lo stesso personale INL è fuori anche da questa operazione di armonizzazione dei ministeri, perché chi ha deciso se lo è sostanzialmente dimenticato”.

E quando lo stesso INL se n’è accorto, intorno alla metà del 2021, a quel punto era evidentemente troppo tardi, perché prima la bozza, e poi il decreto uscito in gazzetta ufficiale venerdì scorso, continuano a non tenerne conto. 

Da febbraio è partito lo stato di agitazione di tutto il personale INL delle aree professionali, che si è riunito in assemblea, tutti i giorni per un’ora, nella settimana dal 21 al 25 febbraio 2022, e ha poi manifestato avanti le singole Prefetture e la stessa sede centrale INL nei primi giorni di marzo. Lo stesso personale ispettivo dell’INL ha ritirato la disponibilità all’uso del mezzo proprio per l’esercizio dell’attività ispettiva (praticamente mettendo a grosso rischio tutta l’attività in questione) e ha ritirato la disponibilità ad utilizzare il proprio cellulare per la verifica dei green pass dell’utenza, con ulteriore pesante aggravio per le attività degli uffici.

L’Area dirigenza, con alcuni sindacati, tra cui l’Unadis, ha indetto apposita assemblea il 2.3.2022, e a seguito di quella è stato proclamato lo stato di agitazione anche dei dirigenti INL, deciso ad unanimità da tutti i partecipati alla stessa assemblea (30/40 dirigenti su circa 80 dirigenti INL). 

È stato deciso, al momento, di riunirsi in assemblea tutti i mercoledì dalle 10.00 alle 11.00, fino alla risoluzione della questione, rinviando a specifiche circostanze l’adozione di ulteriori misure. 

Per cercare di rimediare alla dimenticanza era stata anche presentata una proposta di modifica al decreto legge 4/2022 chiedendo di aggiungere l’art. 31bis intitolato “Armonizzazione delle indennità di amministrazione”. La proposta è stata però dichiarata “improponibile per estraneità di materia”.  Lo scorso venerdì 11.3.2022 è stata proposta altra modifica allo stesso decreto legge.  L’esito di tale proposta non è ancora noto. Ma visti i precedenti sembra difficile una rapida positiva soluzione. 

E che la questione non è semplice lo si comprende anche dal Comunicato stampa INL diramato il 10 marzo scorso, subito dopo la riunione tenutasi in presenza del direttore dell’INL, Bruno Giordano e dei vertici dei Ministeri del Lavoro, Funzione Pubblica, Economia e Finanza. Anche il comunicato stampa INL era intitolato, infatti, “Armonizzazione indennità di amministrazione” che riguarda il solo personale delle aree professionali. “Ma speriamo sia solo un refuso e non una dimenticanza, anche da parte dei vertici INL, dei suoi dirigenti”. 

 

Per Info: 

Angela Corica 

Ufficio stampa Unadis