UNADIS: “CONSACRATO IL DIRITTO ALL’INCARICO, ATTENUATA LA GIUNGLA RETRIBUTIVA. DA GENNAIO VERRANNO PAGATI GLI ARRETRATI”
Il sindacato dei dirigenti dello Stato (Unadis) comunica che, finalmente, dopo quasi dieci anni di blocco, è stato rinnovato il contratto dei dirigenti pubblici delle Funzioni centrali, ovvero dei dirigenti che lavorano nei Ministeri, negli Organi a rilevanza costituzionale, nelle Agenzie e negli Epne.
La trattativa in Aran, l’Agenzia della rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni, è stata complessa e lunga.
Ma ora i dirigenti pubblici hanno un nuovo contratto, seppur già scaduto perché relativo agli anni 2016-2018, anche grazie al grande lavoro fatto da Unadis che da mesi invoca la chiusura delle trattative perché i dirigenti meritano di migliorare le proprie condizioni giuridiche ed economiche.
COSA ABBIAMO OTTENUTO:
– Innanzitutto, è stato CONFERMATO IL DIRITTO ALL’INCARICO PER I DIRIGENTI ED E’ STATA REINTRODOTTA LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA, la quale prevede MAGGIORI GARANZIE economiche per i dirigenti. Nel caso di riorganizzazione, il dirigente mantiene la retribuzione in essere fino alla scadenza del contratto di incarico vigente. UNADIS HA PRETESO LO STOP DELLE RIORGANIZZAZIONI STRUMENTALI, CON LA VALORIZZAZIONE DEL CURRICULUM DEL DIRIGENTE, CHE HA DIRITTO ALL’INCARICO. E non solo: grazie a una proposta avanzata proprio dal sindacato dei dirigenti pubblici, Unadis ha OTTENUTO la CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA PER TUTTI I CONTRATTI INDIVIDUALI, alla scadenza. Quindi il dirigente avrà sempre diritto a mantenere (quasi) la sua ultima retribuzione in fase di rinnovo del contratto individuale, anche se fosse preposto su un ufficio di minore valenza. È stato così esaltato lo spirito di corpo e la solidarietà fra colleghi, il senso di appartenenza all’unica comunità di destino che è la Pubblica amministrazione e valorizzata la contrattazione integrativa.
– RELAZIONI SINDACALI: nel nuovo contratto, grazie a Unadis, è previsto che i criteri generali per il conferimento degli incarichi dirigenziali siano frutto di confronto sindacale e non di mera informativa, come attualmente avviene.
– AVVIATO IL PERCORSO DI PIENA EQUIPARAZIONE ALLA DIRIGENZA, SIA DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO SIA GIURIDICO, per i dirigenti sanitari del Ministero della Salute. Una vittoria storica, importantissima. Ora sono equiparati alla dirigenza sanitaria del SSN, con un salto economico che è il più significativo tra tutti i destinatari del rinnovo del CCNL. Con il prossimo contratto si concluderà in maniera definitiva questo percorso.
– POSSIBILITA’ DI INCREMENTARE I FONDI DELLA RETRIBUZIONE DI RISULTATO con risorse proprie di ciascun Ente.
– ARMONIZZATE LE NORME PER MALATTIA E RICOVERI OSPEDALIERI, equiparandole a quelle del restante personale.
– MIGLIORATE LE CONDIZIONI ECONOMICHE: probabilmente da GENNAIO ARRIVERANNO GLI ARRETRATI IN BUSTA PAGA, circa 230 euro lordi mensili, mediamente, ed avviato il percorso per ridurre la “forbice” tra le varie dirigenze.
– Abbiamo ottenuto “CHIAREZZA SUL PATROCINIO LEGALE E COPERTURA ASSICURATIVA”, per cui l’Amministrazione si assume tutti gli oneri di difesa nei casi in cui si apra un procedimento di responsabilità verso un dirigente (salvi i casi di conflitto di interesse).
– Abbiamo anche ottenuto la PROGRAMMAZIONE delle procedure di interpello, per evitare che qualche dirigente, anche solo per qualche mese, sia privato del diritto al lavoro, del necessario incarico e della conseguente retribuzione.
“Speriamo di ottenere risultati ancora maggiori con la prossima tornata contrattuale – afferma Barbara Casagrande, segretario generale dell’Unadis – abbiamo dovuto rinnovare questo contratto – già scaduto – con risorse scarse. È stata una trattativa complicata che ha visto allo stesso tavolo, oltre ai dirigenti, anche altre categorie. Siamo stati l’unico sindacato che ha tutelato esclusivamente i dirigenti. Se fossimo stati più forti avremmo ottenuto di più. Rafforzare il sindacato dei dirigenti pubblici deve essere l’obiettivo di ogni dirigente che vuol far sentire ancora più forte la propria voce. Per il futuro chiediamo sin da ora una area separata di contrattazione, solo per la dirigenza che ha ruoli e funzioni diverse da quelle dei professionisti. Ma prima, subito, il rinnovo del contratto dei dirigenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per cui manca ancora l’atto di indirizzo”.
Infine CGIL, CISL e UNADIS hanno formulato una dichiarazione congiunta riguardo ai dirigenti del Ministero della Salute che è la seguente: pur firmando il presente CCNL, in quanto a distanza di dieci anni dalla scadenza dei precedenti per le categorie di personale confluite nella nuova area delle Funzioni Centrali, permane la contrarietà sul Titolo V relativamente alle disposizioni per i dirigenti sanitari del Ministero della Salute e dell’Aifa in quanto l’applicazione delle disposizioni della legge 3/2018 (cosiddetta Legge Lorenzin) e più precisamente l’istituzione dell’orario di lavoro crea un contesto avulso rispetto al resto della dirigenza riconducendo la sua funzione a mera attività prestazionale. Peraltro si rileva che il presente CCNL non realizza nemmeno la piena armonizzazione al CCNL delle dirigenze del SSN, in quanto non è presente l’indennità di esclusività di rapporto.