Roma, 24 marzo 2022
La richiesta di Unadis, in ultimo lo scorso 13 dicembre con lettera al Ministro della salute, on. Roberto Speranza, è stata finalmente accolta: i Dirigenti sanitari del Ministero della salute avranno lo stesso trattamento economico garantito ai Dirigenti sanitari del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
Già con la Legge 3/2018, a tal proposito, si era giunti alla prospettata equiparazione che, successivamente, è stata eliminata dal comma 375 dell’art.1 della Legge n. 145 del 30 dicembre 2018.
“Ora con il decreto Sostegni ter, approvato ieri, 23 marzo, alla Camera – commenta il segretario Unadis, Barbara Casagrande – abbiamo ottenuto l’esclusività di rapporto anche per questi colleghi. Si tratta di un giusto riconoscimento per i medici, i medici veterinari e gli altri dirigenti sanitari che operano presso gli Uffici centrali e periferici (UVAC PCF– USMAF SASN) del Ministero della salute, che quotidianamente si prodigano affinché, l’organizzazione dei servizi a tutela e promozione della salute della popolazione sia garantita secondo livelli di elevata qualità e sicurezza. Si pensi alla pianificazione delle attività di prevenzione, di assistenza territoriale e ospedaliera e di tutte quelle linee di attività legate alla sorveglianza e controllo in ambito di sanità pubblica, animale e sicurezza alimentare (vigilanza sul Reg UE 625/2017) atte a governare i rischi di ingresso nel nostro Paese, attraverso le frontiere comunitarie ed extracomunitarie, nel contesto dei flussi migratori, di malattie infettive possibili cause di epidemie e zoonosi”.
Anche durante l’emergenza pandemica i dirigenti sanitari si sono immediatamente attivati, dimostrando profondo senso del dovere e di svolgere un ruolo di primaria importanza ponendosi quale prima linea di difesa della salute dei cittadini del nostro Paese. Si pensi ad esempio a tutti coloro che lavorano presso gli uffici sanitari di frontiera di porti e aeroporti (USMAF SASN). Questi ultimi, in questo momento di lotta alla pandemia e di gestione dei flussi migratori, sono enormemente sotto stress. Devono occuparsi della gestione dei casi positivi a bordo di navi da crociera da carico, navi in cantiere e yacht , ancora tamponi, verifica di Green pass, vigilanza sull’applicazione del Regolamento Sanitario Internazionale, certificazioni medico legali, vaccinazioni, assistenza sanitaria al personale navigante e aereo, controllo su farmaci, cosmetici, dispositivi medici, etc. e che vigilano, come gli UVAC-PCF, sui confini nazionali, con immani difficoltà in uno stato di continua emergenza vista cronica carenza di personale che investe tutti gli uffici periferici.
Pertanto, Unadis, incassa con entusiasmo il risultato che attende da anni.
Unadis proseguirà la sua battaglia affinchè anche i colleghi dirigenti sanitari dell’Agenzia del Farmaco (Aifa) abbiano lo stesso riconoscimento.
“Non è possibile che a parità di funzioni ci sia una disparità di trattamento giuridico ed economico”, conclude il sindacato dei dirigenti.
Ufficio stampa Unadis
Angela Corica