Il nuovo Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dott. Giovanni Russo, insediatosi nel nuovo incarico lo scorso 11 gennaio, ha inteso indire tempestivamente un primo incontro con le OO.SS. della Dirigenza e del comparto Funzioni Centrali per conoscere le principali criticità della categoria auspicando proposte concrete ed affermando che ‘’il suo mandato non sarà breve.
A tal riguardo Unadis, nel dare il benvenuto al nuovo Capo del Dipartimento e porgere i migliori auguri per il complesso incarico, ha espresso massimo compiacimento perché una delle criticità del Dap negli ultimi anni è stata proprio il continuo avvicendarsi dei vertici.
Riguardo la Dirigenza delle Funzioni Centrali presente nel DAP è stata evidenziata l’indifferibile necessità della copertura della pianta organica, sofferente di oltre il 30% di carenza di personale e che nell’imminente prossimo futuro annovererà la perdita di circa un ulteriore 20% a seguito dei pensionamenti.
Il fabbisogno richiesto a Funzione Pubblica di dirigenti del concorso-concorso della SNA è del tutto insufficiente (trattasi di sole 2 unità) per cui si auspica che l’amministrazione percorra la strada dell’autorizzazione ad attingere agli idonei, così come già previsto per il DOG, possibilità prevista in legge finanziaria per le graduatorie aperte dei recenti concorsi per Dirigenti penitenziari nel DAP e nella Giustizia Minorile, a favore della implementazione della dirigenza amministrativa del DOG; e ciò anche in considerazione del fatto che trattasi di professionalità che hanno superato un concorso le cui prove prevedevano materie e contenuti propri dell’ambito penitenziario o dell’esecuzione penale esterna, così che i nuovi dirigenti potranno assumere pienamente le funzioni con efficacia rispetto a altri dirigenti provenienti da enti quali ad esempio i comuni.
Altresì, ed ancor più, nell’ottica della massima valorizzazione dei funzionari con grande esperienza penitenziaria, sostenere fortemente la possibilità di concorsi cd. interni come fatto in passato con indubbi risultati positivi.
E’ stata posta in evidenza l’esigenza di investire sullo sviluppo e mantenimento del ‘senso di appartenenza’, quale valore aggiunto assolutamente indispensabile, anche ad evitare il fenomeno recente della scelta di emigrare in altre amministrazioni; a riguardo grande valore assume la Formazione, segnatamente interprofessionale, che dia un orizzonte di senso comune a chi opera nel penitenziario.
Con riguardo alla prossima scadenza degli incarichi di funzione, si è in attesa dei relativi interpelli, segnalando il rispetto dei criteri concordati per il conferimento degli stessi e massima pubblicità.
Si è sollecitata l’attribuzione del fondo di risultato per l’anno 2020 e richiesta l’apertura del tavolo negoziale per quello relativo all’anno 2021, essendo ormai pervenute da mesi le valutazioni dell’OIV.
E’ stata posta la questione del ritardo dell’informativa e/o dell’attribuzione degli emolumenti previsti dal Fondo perequativo di cui al DPR 23 dicembre 2021, già percepito o in essere negli altri Dipartimenti del Ministero.
Infine, si è posta l’attenzione, ormai reiterata da oltre 15 anni, sulla disfunzionale trattazione di medesimi istituti contrattuali su 4 tavoli diversi secondo i distinti Dipartimenti dl Ministero della Giustizia e della necessità dell’armonizzazione dei rispettivi Fondi.
Fiammetta Trisi
Segreteria nazionale Giustizia