L’amministrazione ha convocato in data odierna le OO.SS per comunicare aggiornamenti in merito alle modalità di impiego del personale del Ministero della Salute in risposta all’allarme sanitario connesso al nCoV-2019 in accordo con la direttiva del Ministro del 25 gennaio 2020.

Per l’Amministrazione era presente il direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali, dott. Alessandro Milonis.

UNADIS ha dichiarato il proprio supporto alle attività che prevedono l’impiego di personale sanitario sia presso le sedi periferiche del Ministero della Salute – USMAF SASN -, sia presso il servizio di risposta rapida 1500.

È stato evidenziato tuttavia che l’attuale assetto organizzativo del 1500 così come le procedure attuate per il reclutamento e la formazione del personale interno all’amministrazione presentano notevoli carenze che rischiano di inficiare l’operato di tutti.

UNADIS chiede pertanto al più presto di definire procedure chiare e trasparenti che consentano ai dirigenti di programmare le turnazioni con opportuno e congruo preavviso.  È stato chiesto altresì che, il personale coinvolto, riceva indicazioni chiare in merito a procedure di lavoro armonizzate e fondate su conoscenze scientifiche aggiornate. Gli obiettivi del servizio 1500 in questa emergenza sono straordinariamente importanti alla luce del funzionale apporto che si deve fornire alle indagini epidemiologiche ed alle attività di comunicazione del rischio che la presente emergenza globale richiede nell’interesse primario della salute pubblica collettiva.

Infine, UNADIS sottolinea, come anche altre OO.SS, la necessità di estendere opportune misure di remunerazione economica a tutto il personale, comparto compreso, coinvolto direttamente o indirettamente alle suddette attività emergenziali.

È stata infine stigmatizzato da UNADIS che in sede di contrattazione del nuovo CCNL l’ARAN si è opposta, sembra su indicazione del Ministero della Salute, alla estensione ai Dirigenti Sanitari di tutti gli istituti contrattuali dei colleghi del SSN, prevedendo solo l’orario di lavoro. L’accoglimento di tale richiesta avrebbe consentito l’inquadramento e la remunerazione dell’attività svolta per il servizio 1500 all’interno delle normali attribuzioni dirigenziali.