Giovedì 6 giugno 2019, su indicazione della Segreteria Tecnica del Ministro della Salute, sono state convocate, per comunicazioni relative alle principali questioni di interesse, le Organizzazioni Sindacali della dirigenza.
Per l’Amministrazione era presente il dott. Giuseppe Amato, Capo Segreteria Tecnica del Ministro, e il dott. Giuseppe Celotto, Direttore Generale del Personale.
Per UNADIS sono intervenuti i Segretari nazionali, Floriano Faragò e Franco Mario Sottile, accompagnati dalla collega Marina Urpis.
All’apertura della riunione è stato chiesto ai rappresentanti sindacali di esporre e motivare le principali problematiche e questioni emerse in questi ultimi mesi relative alla dirigenza sanitaria del Ministero della Salute.
Unadis è stata invitata ad aprire la discussione ed ha argomentato una serie di problematiche e messo a punto una serie di proposte e richieste.
Unadis ha lamentato che la convocazione era priva del previsto Ordine del giorno ed ha segnalato, in particolare, quanto segue:
- Relativamente al rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Funzioni Centrali, Faragò ha espresso, come già fatto in ARAN, forti perplessità sulla fattibilità del trasferimento dei contenuti del contratto collettivo del SSN, tra l’altro un contratto vecchio di 10 anni, che non tiene conto della specificità della Dirigenza dello Stato. Al riguardo, per rimarcare le differenze esistenti, ha continuato ricordando all’Amministrazione che l’articolo 1 della Legge 145/2018 ha cassato l’articolo relativo alla esclusività di rapporto (previsto dall’articolo 17 della Legge 3/2018), di cui godono i medici ed i medici veterinari del SSN. Ha chiarito inoltre, che la medesima Legge di stabilità – con ulteriori risorse aggiuntive- ha fatto in modo di colmare il GAP che esisteva sulla posizione fissa tra le ex II fasce sanitarie e i dirigenti sanitari.
Per ciò che concerne invece l’orario di lavoro è stato nuovamente ribadito che l’articolazione dello Stato è molto diversa da quella del SSN e, pertanto, essendo la prima articolata su 5 giorni lavorativi e considerato il vigente CCNL del 21 aprile 2006 che prevede il tempo di lavoro non è accettabile proporre ai dirigenti sanitari l’orario di lavoro (sarebbe una discriminatoria reformatio in pejus rispetto all’attuale disciplina della dirigenza dello Stato). I dirigenti sanitari lavorano per obiettivi e devono essere giudicati, come tutti i dirigenti dello Stato, in base al raggiungimento degli stessi e non alla loro presenza fisica dietro la scrivania.
Sul punto è stato ribadito che, al momento, gli ostacoli per la firma del CCNL non sono dovuti a questioni relative ai Dirigenti sanitari del Ministero della salute, bensì a incomprensibili posizioni di alcune OOSS di riferimento dei professionisti inclusi nell’apposita sezione.
- Per la questione invece dell’obbligatorietà dei sanitari di iscriversi ai rispettivi albi professionali, Faragò, senza sminuire l’autorevolezza del parere della Direzione delle professioni sanitarie, ha chiesto all’Amministrazione di valutare, come già fatto nel 2004, di chiedere un nuovo parere al Consiglio di Stato alla luce della novella normativa intervenuta. L’Amministrazione ha risposto che valuteranno attentamente questa ipotesi. A tal proposito, visto il temporaneo obbligo, è stato chiesto il rimborso dell’iscrizione sostenuto dai dirigenti sanitari- così come avviene in altre amministrazioni-, Unadis ha chiesto, visto tale imposizione, la corresponsione dell’onere economico a carico dell’Amministrazione
- Relativamente al Ruolo dei dirigenti e del Decreto Interministeriale (Salute, MEF e FP) si è ribadito – come declarato dalla normativa vigente – che il ruolo sanitario è unico e pertanto è necessario sanare il differenziale e equiparare la posizione fissa da quando la Legge ha avuto effetto giuridico. UNADIS ha ribadito (come già denunciato nel comunicato del 10 gennaio 2019) che i sanitari del Ministero sono tutti su un unico livello e pertanto non appare corretto escludere il personale dirigenziale interno dalla possibilità di partecipare agli interpelli per il conferimento di incarichi dirigenziali di II fascia. Infatti, a tal proposito Unadis aveva invitato tutti i dirigenti sanitari a partecipare all’interpello di gennaio e non solo…, per il conferimento di incarichi dirigenziali di II fascia.
L’Amministrazione, al contrario, ha scelto di escludere i dirigenti sanitari sia dall’”interpello natalizio” (riservato agli interni) che da quello riservato agli articolo 19 comma 6 (riservato agli esterni).
MA I DIRIGENTI SANITARI NON SONO NE’ INTERNI E NE’ ESTERNI?
UNADIS, attraverso i propri legali, ha impugnato tutte le nomine al TAR del LAZIO chiedendo la sospensiva per gli esterni, a Luglio 2019 arriverà la decisione del merito. Unadis ha concluso il proprio intervento fornendo tutta la disponibilità a lavorare su tutti i fronti insieme alla Amministrazione e alle altre organizzazioni sindacali, tenendo conto però degli interessi di tutti i dirigenti. Per ciò che riguarda i colleghi dirigenti a tempo determinato la stabilizzazione sarà prevista con prove d’esame; la prima prova d’esame dovrebbe svolgersi nel mese di settembre e si concluderanno ad ottobre con l’assunzione a tempo indeterminato probabilmente nel mese di Novembre. I dipendenti che non parteciperanno al concorso continueranno a lavorare con il contratto firmato in precedenza (art 34 bis L 14/2009). Probabilmente a luglio, sarà pubblicato anche il bando per il concorso per 55 dirigenti sanitari reclutati dall’esterno, per i quali sarà necessaria la specializzazione in Igiene e Sanità pubblica o equipollenti. Inoltre, grazie allo sblocco del turnover del personale sanitario, si potrà integrare ulteriormente il personale con la mobilità. I lavori sul DPCM sono in corso, ma non sono ancora terminati. È stato comunicato che a giorni inizieranno i lavori per la retribuzione di risultato anno 2017. È stata data la disponibilità a collaborare per risolvere il problema delle incongruenze, fra le varie categorie di dirigenti sanitari, relative alla decurtazione per malattia. È stato auspicato dalla Amministrazione un percorso veloce per la conclusione della definizione del nuovo contratto.
Infine sul Decreto interministeriale l’Amministrazione ha informato che è in corso l’interlocuzione con MEF e FP e che si stanno riformulando solo aspetti formali del testo proposto.
Speriamo Bene!!!