In data odierna (29 maggio 2019), su Italia Oggi, è apparso un articolo (riportato qui in basso) il cui titolo è: “scelta dei dirigenti senza più concorso”. Il riferimento è una direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dip 018185 P- 4.4.11 del 10/04/2019) “recante criteri e modalità per il conferimento degli incarichi dirigenziali”, inviata in una informativa alle organizzazioni sindacali che abbiamo già pubblicato sul sito e inviato tramite newsletter. ecco il testo della Direttiva_PCM_20190412_. 

L’articolo di Italia Oggi travisa completamente il senso della direttiva. L’interpello per coprire i posti vacanti è rivolto solo ai dirigenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dunque a coloro i quali hanno già superato vari concorsi pubblici. Il ricorso ai 19, comma 6 (quindi personale esterno) è successivo ed eventuale e avviene con i limiti previsti dalla legge. Peraltro, giova ricordare, che il rapporto di lavoro con la Pa a tempo indeterminato si instaura solo a seguito di procedure concorsuali e, quindi, gli incarichi esterni non sono assunzioni ma contratti a tempo determinato.

UNADIS da sempre chiede, e lo ha ribadito anche facendo le proprie osservazioni alla direttiva, che le procedure di interpello siano gestite in maniera trasparente e leale e che il loro svolgimento sia presidiato da misure di prevenzione della corruzione.

La scelta dei dirigenti per i ruoli di responsabilità determina le sorti dell’Amministrazione. Solo se le procedure di “reclutamento” sono “sane” e si svolgono nel rispetto dei principi di correttezza, buona fede, imparzialità e tutela dell’affidamento, l’azione amministrativa può essere corretta.

I bandi di interpello debbono contenere clausole ragionevoli e di contenuto generale per consentire la più ampia partecipazione alla procedura; devono altresì richiedere requisiti professionali coerenti con le posizioni da ricoprire per essere rispondenti al fabbisogno professionale.

Unadis ha ribadito la necessità di una norma espressa in virtù della quale tutti i dirigenti hanno diritto a un incarico. Ha chiesto inoltre l’inserimento in direttiva dei richiami ai principi di imparzialità, correttezza e buona fede, tutela dell’affidamento, ragionevolezza e rispondenza al fabbisogno professionale, quale criteri a cui la procedure deve conformarsi. Unadis ha fatto riferimento a quanto già stabilito dalla Corte dei Conti (deliberazione n. SCCLEG/2/2016/PREV del 5 febbraio 2016) in termini di procedure concorsuali e comparative per l’attribuzione di incarichi dirigenziali.

E, nel merito della direttiva, ha suggerito modifiche e proposte. Vi terremo aggiornati, con serietà, evitando di far circolare falsi allarmi e fake news.