DIMMI CHI SCEGLI E TI DIRÓ CHI SEI
Meglio: dimmi chi rimane senza incarico e ti diró che governante sei.
Noi dirigenti siamo molto preoccupati del “pacchetto riforma PA” che é uscito dal Consiglio dei Ministri, e siamo sorpresi!
Il Governo getta la maschera su un punto per noi centrale: vuole riempire l’amministrazione di dirigenti non qualificati, senza limite e senza motivazione.
E i vincitori di concorso? E la previsione costituzionale dell’autonomia, del buon andamento e dell’imparzialitá?
É vero che nel disegno di legge delega i principi direttivi della delega sono improntati a merito e competenza, razionalizzazione delle strutture e delle procedure.
Ma alcuni singoli criteri rivelano crepe cosí preoccupanti che ci costringono a rivedere l’apertura di credito data al Governo: non è tollerabile per la dirigenza pubblica la scelta politica senza limiti di dirigenti ad esterni all’amministrazione, indipendentemente dalla presenza nei ruoli di professionalitá idonee. Tale criterio viola i più elementari principi di contenimento della spesa.
Vogliamo una nuova parentopoli? Abbiamo avuto recentemente casi di amministratori “avidi” che hanno promesso “carriere” a incompetenti, in cambio di vantaggi personali, favori, prebende illecite (Paris dell’Expo, e non solo, purtroppo).
Per noi l’accesso solo per concorso é una delle condizioni imprescindibili per la serietá e la riuscita della riforma, insieme alla licenziabilità solo in caso condanna penale del dirigente infedele e/o di valutazioni negative reiterate sul suo operato amministrativo gestionale.
Noi dirigenti abbiamo visto con favore 42 punti su 44, e non essere ascoltati su questi è segno di tale disprezzo da costringerci a ripensare la nostra posizione complessiva ….