Si riportano alcuni degli articoli di giornale che hanno dato spazio alle proposte di Unadis presentate durante l’assemblea pubblica che si è tenuta il 29 gennaio 2018.

– http://giornalelora.com/roma/davvero-guadagniamo-troppo/

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ANSA 29.1.2018: 

P.a: sindacato dirigenti, nostri contratti ancora bloccati: Unadis, non solo ‘soldi’. In ballo rinnovi per 156mila, da 120euro

 “E’ stallo” sul rinnovo dei contratti per i dirigenti pubblici. A lanciare l’allarme è il sindacato Unadis, che per mettere al centro la questione ha convocato per oggi un’assemblea. Insomma, secondo la categoria, visto che per il resto del pubblico impiego le trattative sono state aperte e nel caso degli statali in senso stretto concluse, è venuta l’ora di avviare anche i tavoli per le aree dirigenziali (P.a centrale, locale, istruzione e sanità). In tutto si tratta di 156 mila ‘teste’. Gli aumenti dovrebbero partire, almeno nel caso dei dirigenti statali da 120 euro lorde mensili, guadando solo alla retribuzione base.

“Nonostante timidi tentativi di mettere mano al contratto, già alla fine dello scorso anno, l’atto di indirizzo atteso da Funzione Pubblica e che avrebbe dovuto dare il via alle danze non è arrivato, lasciando i dirigenti in uno stato di incertezza”, lamenta il segretario generale di Unadis, Barbara Casagrande, parlando per i 6.800 dirigenti delle funzioni centrali (ministeri, enti pubblici non economici, parastato). E sottolinea: “Non si tratta di un fatto economico ma di una mancata visione strategica”.

P.a: sindacato dirigenti, nostri contratti ancora bloccati (2) 
(ANSA) – ROMA, 29 GEN – Il sindacato Unadis, per i dirigenti statali, chiede “un percorso di carriera meritocratico, trasparenza nel conferimento degli incarichi dirigenziali, retribuzioni connesse al raggiungimento degli obiettivi, misurazione e valutazione della performance, formazione, welfare aziendale”. E ancora, “una semplificazione normativa” e “la valorizzazione delle eccellenze interne alla P.a, piuttosto che gli esterni”.
Al momento, da quanto si apprende, sarebbero state già messe a punto le linee guida sull’avvio dei negoziati per i dirigenti della conoscenza, in sostanza per i presidi delle scuole.
Qualcosa si starebbe muovendo anche sul fronte della sanità, mentre non ci sarebbero ancora le direttive per riaprire la contrattazione negli altri due settori in cui è divisa la dirigenza, ovvero Stato e autonomie territoriali.
Le aree dirigenziali sono parallele ai comparti del pubblico impiego (dove rientra il personale non dirigente). Ora per i dipendenti ‘non graduati’, l’accordo è stato già trovato per gli statali in senso stretto, si parte da scatti intorno ai 60 euro per arrivare un massimo di 117 euro lordi mensili. Nel caso dei dirigenti, spiegano fonti vicine al dossier, si dovrebbe cominciare da poco più su: da incrementi intorno ai 120 euro.
Questo prendendo in considerazione esclusivamente lo stipendio base, il cosiddetto tabellare.
Ma quanti sono i dirigenti interessati dai rinnovi contrattuali? Stando alle stime dell’Aran, l’Agenzia che segue i tavoli per il governo, si tratta di circa 6.800 per l’area delle funzioni centrali, 15.300 per quella delle funzioni locali, 7.700 nel campo dell’istruzione e della ricerca e 126.800 nella
sanità. (ANSA).