“Basta opacità nelle procedure – ha detto il segretario Casagrande – basta con l’arbitrarietà negli incarichi di vertice. Basta commistione con la politica, amministrazione e alta burocrazia. I dirigenti non sono tutti una casta di fannulloni. Vogliamo premiare chi lavora, vogliamo l’accesso alla dirigenza per concorso e che nella procedura di concorso si dia adeguata valorizzazione alla storia professionale dei candidati, che è anche storia dell’Istituzione che bandisce il concorso”. Questo, in sintesi, il messaggio che il segretario nazionale del sindacato dei dirigenti dello Stato (Unadis), Barbara Casagrande, ha consegnato al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.
I dettagli dell’iniziativa dei dirigenti dello Stato (ministeri, presidenza del Consiglio, Agenzie Fiscali, segretari comunali e provinciali) sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza tenutasi presso la sede della Stampa Estera a Roma. “La selezione della dirigenza pubblica nel nostro Paese”, intorno a questo tema hanno discusso Sergio Gasparrini, presidente dell’Aran, Girolamo Pastorello, capo del personale dell’Agenzia delle Entrate, Barbara Casagrande, segretario generale di Unadis, e, Moreno Balestro, segretario nazionale e dirigente delle Agenzie Fiscali. Sul modello delle Agenzie Fiscali, che si apprestano a bandire un concorso per la selezione di 400 dirigenti, Unadis chiede che sia garantita ai dirigenti autonomia dalla politica. Il dirigente del sindacato, Moreno Balestro ha presentato un documentodi proposta di accesso alla dirigenza che si trova sul tavolo del premier Renzi. “Si tratta – spiega Balestro – di un modello ideale di accesso alla dirigenza, che deve necessariamente tenere conto della competenza professionale acquisita e della capacità manageriale dimostrata nel percorso lavorativo”. In particolare la proposta Unadis si fonda su procedure trasparenti e meritocratiche per l’attribuzione di incarichi dirigenziali a propri funzionari e su un sistema efficace di valutazione della performance dei dirigenti. Il presidente Gasparrini, condividendo i principi della proposta del sindacato dei dirigenti dello Stato, ha ribadito che “la via maestra non può che essere la valorizzazione dei percorsi professionali per una progressione di carriera. Bisogna rivedere, inoltre, il rapporto politica e amministrazione, e cioè riflettere sul modo di integrazione delle responsabilità, sia da parte del politico che del dirigente”. “Nessuna azienda – ha poi detto il capo del personale dell’Agenzia delle Entrate, Girolamo Pastorello – sceglierebbe i propri dirigenti sulla base di un mero accertamento formale delle conoscenze ma si preoccuperebbe di selezionarli, prima di tutto, tra i propri dipendenti che abbiano dimostrato nella propria vita lavorativa anche le capacità manageriali e di leadership”. Un modello che, peraltro, non sarebbe neppure nuovo, basti pensare che all’estero il più frequente sistema di reclutamento del management avviene tra i funzionari dell’Amministrazione stessa, così come in Italia già accade per Istituzioni come le Forze Armate, la Banca d’Italia, la carriera prefettizia e la carriera diplomatica. Trasparenza, merito, imparzialità e autonomia sono le parole chiave di una dirigenza qualificata ed efficace. Una burocrazia che torni ad essere considerata quale leva di sviluppo e non nella sua accezione negativa, come negli ultimi anni. Unadis apre la strada a questo percorso.
Ufficio Stampa Unadis
Di seguito Agenzia di Stampa che ha ripreso il Comunicato: