Incarichi internazionali

Il Ministero della Giustizia, nonostante le assicurazioni, continua a non considerare i Dirigenti per gli incarichi internazionali.

Il Segretario Generale
Vice Presidente Cida Funzione Pubblica
Roma, 24 ottobre 2007

Al Ministero della Giustizia
Capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi
Dott. Claudio Castelli

e, p.c.:
Sottosegretario Avv. Luigi Li Gotti

Direttore Generale del personale e della formazione
Dott.ssa Carolina Fontecchia

Oggetto: Incarichi internazionali. Interpelli per posti END. Attuazione della Direttiva Interministeriale 3 agosto 2007.

Sig. Capo Dipartimento,
com’è noto, la nostra Organizzazione Sindacale annette grande importanza al problema dell’impiego dei Dirigenti in ambiti internazionali, quali rappresentanti dell’Amministrazione ovvero quali Esperti Nazionali Distaccati presso l’Unione Europea.
Finora il Ministero della Giustizia si è rivelato insensibile a questo tema, negando sistematicamente il Nulla Osta ai dirigenti intenzionati a svolgere una parte della loro esperienza professionale all’estero, ed anzi diffondendo per principio ai soli Magistrati ogni bando di candidatura, persino nei casi in cui la loro professionalità specifica non era richiesta.

Con nota del 4 giugno 2007 qui allegata, Ella ci informava di aver dato disposizioni affinché le comunicazioni relative a bandi e concorsi internazionali passassero per il Suo Ufficio I, per poi essere inoltrate sia ai Magistrati che ai dirigenti, ed addirittura ringraziava CIDA UNADIS della segnalazione che aveva “consentito di innovare prassi esistenti”.

È con viva sorpresa, pertanto, che veniamo a sapere che la DG Magistrati, Ufficio II, ha recentemente diramato a tutti gli uffici giudiziari un avviso di ricerca candidati a posti END (prot. AG/GIAMP/10933 del 22 ottobre 2007), con la solita tralatizia formula di “invito a portare a conoscenza di tutti i Magistrati in servizio”.

Non solo: con una ulteriore comunicazione dello stesso ufficio, in data 26 ottobre, (prot. AG/SEGR/11044) è stato diffuso un interpello per due posti presso l’European Planning Team in Kossovo, uno come “Justice Team Leader” e l’altro come Civil Proceedings Expert”.

Nonostante nella job description’ in inglese si legga chiaramente che i candidati devono avere un’esperienza di lavoro come “Giudici, Pubblici ministeri, Avvocati o Dirigenti amministrativi di uffici giudiziari” (“Experience as a Judge, Public Prosecutor, Private Lawyer or Judicial Administrator”), l’avviso è stato diretto ai soli Magistrati in servizio.

Appare evidente che le cattive abitudini sono più forti, in codesta Amministrazione, persino delle esplicite disposizioni di un Capo Dipartimento, e, soprattutto, che non si è ancora ben presa coscienza del problema degli incarichi internazionali e dello sviluppo della professionalità dei dirigenti in ambito europeo.
Tale problema è ben più ampio e serio di quello, meramente nominalistico, della corretta individuazione dei destinatari delle comunicazioni.

Ironicamente, proprio allegata alla prima missiva della DG Magistrati, è la Direttiva interministeriale 3 agosto 2007 sugli Esperti Nazionali Distaccati, vincolante anche per il Ministero della Giustizia, con la quale ogni amministrazione dello Stato viene, tra l’altro, invitata a:

  1. dotarsi di una visione programmatica sull’utilizzo degli END;
  2. far sì che i centri decisionali (Capi Dipartimento e Direttori generali) siano essi stessi promotori di candidature a END;
  3. diffondere le informazioni sui posti vacanti;
  4. prevedere presso ogni Ufficio del personale l’istituzione di una struttura ad hoc incaricata di preselezionare, seguire e reinserire gli END;
  5. costituire una banca dati dei potenziali qualificati.

Si tratta proprio – Ella certamente lo rammenterà – delle richieste di CIDA UNADIS, che adesso sono diventate politica del Governo.

Domandiamo allora quali azioni concrete l’ Amministrazione della Giustizia intende intraprendere, a breve, per adeguarsi alla suddetta Direttiva, nell’interesse dell’Amministrazione stessa e del Paese.

E torniamo a chiedere risposte non meramente formali alle nostre passate missive, in particolare quella del 23 maggio 2007, quella del 16 luglio 2007, nonché al nostro documento programmatico su “Formazione Internazionale ed Incarichi Internazionali” presentato in sede di apertura delle trattative per il CCNI.

Cordialmente.

Massimo Fasoli

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