Aperte le trattative all'Aran.

Ieri pomeriggio, nella sede di via del Corso, l’Aran ha aperto il confronto per il rinnovo contrattuale 2006-2009 ( quadriennio normativo e primo biennio economico) dei Dirigenti dell’Area I^.

Della delegazione Cida-Unadis ha fatto parte la dott.ssa Barbara Casagrande e per la Cida è intervenuto il dott. Antonio Zucaro, Vice Presidente operativo della Confederazione.

Si è trattato di un primo incontro del tutto interlocutorio durante il quale la delegazione Aran ha riassunto per capitoli la direttiva del Ministro Brunetta e le Organizzazioni Sindacali rappresentative dei dirigenti hanno indicato le problematiche più rilevanti in riferimento sia alla parte normativa (influenzata dalla Legge 133, dai collegati alla Finanziaria e dall’Atto Senato 847 concernente la delega al Governo sul rapporto di lavoro pubblico) sia alla parte economica la cui definizione arriverà con almeno tre anni di ritardo e che si vuole regolare con stanziamenti di per sé ristretti e – a legge 133 vigente – suscettibili di ulteriori riduzioni.

Sintesi della direttiva.

I benefici economici del biennio 2006-2007 assicureranno, a regime (cioè dall’ 01-01-2008) un incremento complessivo del 4,85% di cui una quota non inferiore allo 0,5 % dovrà essere destinata alla retribuzione di risultato.

Relazioni sindacali.

Il sistema è sostanzialmente confermato come disciplinato dallo scorso CCNL.

Incarichi dirigenziali e disciplina della valutazione.

Il Contratto Collettivo dovrà circostanziare i criteri del conferimento e della revoca; ciò comporterà che il sistema di valutazione venga reso effettivo e che ad esso siano collegate nomine e revoche e che, quindi, la cessazione anticipata possa avvenire solo a seguito dell’accertamento (negativo) dei risultati conseguiti ed all’esito di un processo di garanzia puntualmente determinato “per evitare la creazione di uno stretto legame fiduciario tra le parti che renderebbe impossibile la costituzione di uno statuto di un dirigente pubblico libero da condizionamenti”; l’affidamento dovrà essere esaurientemente motivato; va rafforzata la disciplina dell’interpello; i criteri adottati per la scelta devono essere contrassegnati da trasparenza e pubblicità; i sistemi di valutazione dovranno essere oggetto di confronto con le OO.SS. e saranno assoggettati ai principi di trasparenza e pubblicità; la discrezionalità della scelta va temperata a vantaggio della “scelta dei migliori” .

Regime di responsabilità dirigenziale.

Oltre alle note questioni concernenti il regime di responsabilità dirigenziale, il contratto collettivo dovrebbe affermare sul piano sostanziale la diversa natura della responsabilità dirigenziale da quella disciplinare ( da introdurre); verificherà, in caso di procedimenti penali di particolare allarme sociale o relativi a reati contro la pubblica amministrazione, forme e strumenti cautelari atti ad evitare qualsiasi lesione del legittimo affidamento del cittadino nei confronti dell’attività della pubblica amministrazione.

Rapporto di lavoro e formazione.

Il contratto favorirà concretamente i processi di mobilità anche con l’introduzione dell’assegno ad personam riassorbibile; favorirà il distacco all’estero; implementerà l’aggiornamento professionale e la formazione continua e permanente con privilegio per quella formazione mirata ai compiti esercitati nell’ambito professionale specifico.

Retribuzione.

Va fortemente incrementata la parte variabile destinata a retribuire il risultato; la retribuzione di risultato dovrà essere condizionata e graduata ad effettive verifiche del raggiungimento degli obiettivi programmati; l’individuazione, l’articolazione e la graduazione delle posizioni rimangono nella titolarità delle amministrazioni salvo i diritti di partecipazione delle organizzazioni sindacali; ove la consistenza dei fondi lo consenta, il CCNL incrementerà il limite massimo della retribuzione di posizione.

L’intervento del Vice Presidente Cida, Antonio Zucaro, ha preso le mosse dalla introduzione del Presidente dell’Aran , Avv. Massimo Massella Ducci Teri, nella parte relativa alle interferenze legislative sul CCNL e al modello contrattuale. Tenuto conto dell’enorme ritardo con il quale inizia il confronto, non si può chiedere ai dirigenti dell’Area I^ di essere disponibili a dilatare la quota di risorse contrattuali da destinare alla parte variabile della retribuzione direttamente collegata con i risultati conseguiti. Per quanto attiene poi al modello contrattuale non è proponibile l’estensione del modello che si sta profilando sul tavolo Confindustria – Sindacati secondo il quale il CCNL interverrebbe solo incrementando i minimi contrattuali per i dirigenti all’inizio della carriera rinviando per tutti gli altri la definizione del trattamento economico al contratto integrativo di azienda e/o al contratto individuale.

L’Aran si è riservata i necessari approfondimenti sui temi toccati dalle organizzazioni sindacali ed ha assicurato la prosecuzione delle trattative a breve.

Vi terremo informati degli sviluppi della trattativa.

Massimo Fasoli

Segretario Generale della Cida-Unadis