Aperto il negoziato per la stipula del contratto integrativo di Amministrazione

lo scorso 20 ottobre Massimo Fasoli, Segretario Generale della CIDA-UNADIS, ha presentato ai due Ministri, quello del Lavoro e della Previdenza Sociale e quello per la Solidarietà Sociale, la piattaforma per la stipula del contratto integrativo per l’area dirigenziale e, contestualmente, ha chiesto la convocazione per l’avvio del negoziato

Care Colleghe e cari Colleghi,

 

lo scorso 20 ottobre Massimo Fasoli, Segretario Generale della CIDA-UNADIS, ha presentato ai due Ministri, quello del Lavoro e della Previdenza Sociale e quello per la Solidarietà Sociale, la piattaforma per la stipula del contratto integrativo per l’area dirigenziale e, contestualmente, ha chiesto la convocazione per l’avvio del negoziato (a norma dell’art. 5 del CCNL del 21/4/2006); il successivo giorno 26 si è tenuto un primo incontro con il D.G. Massimo Pianese, quale Capo delegazione trattante per entrambe le Amministrazioni, ed i Rappresentanti delle OOSS dei Dirigenti.

Fasoli, con la nota del 20 ottobre, ha evidenziato che la piattaforma presentata dalla nostra Organizzazione è sostanzialmente identica a quella già inviata dalla CGIL, CISL e UIL, perché il lavoro è stato prodotto insieme da tutte le quattro sigle con l’intento di definire comuni linee guida di riferimento per il negoziato con tutte le Amministrazioni dell’Area contrattuale 1; ha anche sottolineato che la CIDA-UNADIS afferma la possibilità di  attualizzare tali linee guida per ogni Ministero, in relazione alle negoziazioni già concluse o ancora in atto.

Per chi desidera conoscere maggiori dettagli sulle ragioni e sui particolari di questa vicenda, può consultare il comunicato del 9 ottobre 2006, a firma di Fasoli, pubblicato sul nostro sito internet o chiedermene l’invio.

L’accelerazione impressa con l’invio della piattaforma al Ministero del lavoro da parte di CGIL, CISL e UIL, a mio modo di vedere, rappresenta un regresso in “casa nostra” non tanto nei rapporti tra Organizzazioni – che, penso, continueranno ad essere costruttivi tutte le volte che nell’interesse della Categoria avremo la possibilità di rendere compatibili le naturali differenti visioni – quanto, piuttosto, rispetto alla definizione corale e condivisa della precedente piattaforma. Ricorderete, certamente, che nel marzo 2002 fu presentato al Ministro del lavoro e delle politiche sociali un documento con cinque firme congiunte (CGIL, CISL, UIL, CIDA–UNADIS e DIRSTAT), dopo l’unanime approvazione da parte di una affollatissima assemblea di Dirigenti (circa 100, molti venuti a Roma da tutta Italia); questo evento ci diede la forza ed il peso per affrontare gli impegni più ardui.

Ad ogni modo, per avviare al meglio questa tornata negoziale, v’invio in allegato il documento di rivendicazione presentato dalla nostra Organizzazione, sottolineando quanto è importante che mi facciate avere le vostre osservazioni, riflessioni e proposte quanto prima possibile, anche se, purtroppo, la strada che ci attende non è semplice né breve.

In occasione del primo incontro, ho illustrato i profili della piattaforma, rimarcando l’esigenza di una lettura organica alla luce dei risultati già conseguiti presso la nostra Amministrazione; non può essere dimenticata, ad esempio, la consolidata e sistematica utilizzazione della Commissione paritetica bilaterale con compiti preparatori della negoziazione. In proposito, evidenzio che con accordo integrativo del 2/3/2005 – considerato dalla CIDA-UNAIS una notevole conquista – l’Amministrazione si è impegnata a curare la pesatura degli incarichi, ricorrendo alla Commissione paritetica di cui all’art. 9 del CCNL.

Fra le materie che ritengo debbano essere trattati con estrema attenzione, sono quelli già oggetto di accordi integrativi (preliminari o definitivi), per i quali si presenta indilazionabile la necessità dell’osservanza dei patti. Mi riferisco, in particolare, alla graduazione delle funzioni dirigenziali per gli uffici del centro e per quelli del territorio con correlata nuova determinazione delle retribuzioni di posizione, da attuare pur nei limiti delle nuove risorse disponibili – che non sono molte, ma neanche particolarmente scarse – secondo i principi ed i criteri definiti dall’accordo del 2/3/2005 (riconfermato dall’intesa del 1/8/2005): trattamento non inferiore a quello in atto al 31.12.2004, specifica attenzione per gli Uffici in fascia C non ancora pesati, durata quinquennale degli incarichi e dei contratti accessivi. L’urgenza ormai non è determinata soltanto dalla lunga sofferenza di quel lontano accordo dell’inizio 2005, ma anche dal prossimo scorporo dei due Ministeri: senza la preliminare determinazione dei valori di fascia si rischia di assistere ad una ripartizione del Fondo priva di riferimenti obiettivi e, quindi, iniqua. Certo, è una materia appesantita dalle conseguenze di taluni comportamenti disinvolti della precedente gestione ed il tempo che passa non aiuta la semplificazione.

Lo scorporo dei due Ministeri deve essere tenuto in considerazione anche sotto l’aspetto delle implicazioni derivanti dagli effetti delle innovazioni organizzative; nuove e vecchie questioni, sempre più attuali: processo di riorganizzazione della struttura centrale (senza che il precedente si sia potuto sedimentare); situazione degli Uffici del territorio, da troppo tempo dimenticata. Sembra che, ormai, la funzionalità della rete periferica sia affidata alla esclusiva capacità gestionale del singolo dirigente, gravato da un incremento smisurato di responsabilità ed esposto in solitudine anche ad iniziative ardite di altre Amministrazioni. Una situazione necessariamente disomogenea, negazione dell’organizzazione, nonostante le innovazioni che hanno comportato un notevole ampliamento delle competenze e che richiedono maggiore qualità dei servizi.

Sorvolo sulla formazione, sospesa tra alti e bassi; con la lettera del 21/8/2006 vi ho parlato ampiamente di insoddisfazioni, speranze e prospettive. Aggiungo che ho chiesto la realizzazione di iniziative specifiche in materia d’igiene, ambiente, sicurezza e prevenzione, specialmente sotto l’aspetto delle responsabilità del Dirigente, quale datore di lavoro (a norma del d.lgs. n. 626/1994), anche per l’attività lavorativa svolta all’esterno. Ho evidenziato l’esigenza di una formazione specifica a favore dei Colleghi affluiti con i processi di mobilità, che non può essere affidata alla sola dedizione del tutor (un Dirigente più anziano). In sostanza, una formazione dei Dirigenti affidata alle iniziative di… autoformazione, anche se poi  punta sull’impegno professionale e aggiuntivo degli stessi Dirigenti, per realizzare la formazione del Personale a costo zero. Sembra caduto nel dimenticatoio l’accordo del 31/7/2000 che prevede l’ottimizzazione delle iniziative di formazione anche individuali, utilizzando il sistema formativo dl mercato con oneri a carico dell’Amministrazione.

Ma ci sono anche vecchie richieste in attesa di risposta: la definizione delle condizioni per l’esercizio del diritto di riunirsi in assemblea (art. 20 legge n. 300/1970); il superamento di un sistema di valutazione veramente insoddisfacente; l’acquisizione di risorse finanziarie fresche per il potenziamento del fondo destinato alle retribuzioni premianti, anche mediante la stipula di convenzioni onerose (comprese quelle previste dall’art. 8, comma 3, D. Lgs. N. 124/2004). Penso che sia da riconsiderare, sotto il profilo dei costi e, quindi, del ritorno per i Fondi, tutta la questione dei così detti “avvalimenti” sia che si chiamino cooperazione sia sportello unico sia monitoraggio spesa sociale ecc. Allora, come non esprimere ogni perplessità sulla formazione-informazione relativa i call center, attuata da Dirigenti e Personale degli uffici territoriali con onere aggiuntivo a carico dello stesso Ministero e con incomprensibile ricaduta a favore di Italia Lavoro? Oltre tutto, mi sembra un’occasione persa.

Poi, c’è anche il versante della tempestiva esecuzione degli accordi definitivi, ad esempio, quelli in materia di retribuzione di posizione e risultato, quello sulla risoluzione consensuale (accordo del 12/2/2004).

Per quanto riguarda la copertura assicurativa – come da tempo la nostra Organizzazione ha sostenuto con determinazione – finalmente dal prossimo anno sarà superata la polizza stipulata con un broker dei LLOYD’S e adesione a quella CONSIP (che a me pare notevolmente più favorevole [1]).

 

Ad ogni modo, la prossima tornata negoziale è prevista per domani l’altro; vi terrò al corrente.

Cordialità

Pasquale Michienzi

 

 

 

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[1]           Alcuni di voi mi hanno fatto presente che non convince la modalità di acquisizione dei dati anagrafici, poiché potevano essere forniti dalla stessa Amministrazione, mentre sembra, così, che  l’operazione sia stata pretesa dalla Compagnia assicuratrice per soddisfare una propria esigenza promozionale. Per gli iscritti alla CIDA-UNADIS ricordo che con l’adesione al sindacato opera automaticamente la copertura assicurativa a secondo rischio per la responsabilità civile e per la tutela giudiziaria relative all’attività professionale (quindi, aggiuntiva rispetto a quella base stipulata per tutti dall’Amministrazione); consiglio di consultare i testi delle polizze all’indirizzo http://www.unadis.it/?page_id=10 specialmente prima dell’eventuale sottoscrizione di polizze integrative onerose.