ARAN – Resoconto sull'incontro del 28 agosto 2017

Il presidente Aran ha posto tre questioni preliminari “spinose” per la discussione:

1. Risorse (nell’atto di indirizzo si fa riferimento ad 85 euro medi mensili);

2. Welfare contrattuale;

3. Rapporto legge/contratto.

Il primo punto (risorse) è risultato il più dibattuto.

Ci sono state fornite le seguenti spiegazioni: poiché per ogni euro di incremento al dipendente che percepisce un reddito tra 24 e 26mila euro annui lordi,  il soggetto “perderebbe” 46 centesimi, vanificandosi così l’effetto del  bonus fiscale (i famosi 80 euro di Renzi), vorremmo – la parte pubblica – sottrarre dalle risorse destinate al rinnovo contrattuale una somma che “compensi” tale decurtazione.

In  tal modo, l’incremento medio per il rinnovo del contratto sarebbe di 81 euro circa, ossia dagli iniziali 85 euro bisognerebbe togliere 3,60 circa per il bonus.

Tutti i sindacati si sono dichiarati contrari a tale prospettiva: in buona sostanza, non vogliamo che ricadano sul rinnovo del contratto gli effetti di un provvedimento di legge, deciso in altre sedi, e con altre finalità, da finanziare con altre e differenti risorse.

In particolare, la CODIRP – ma anche le altre Confederazioni della dirigenza, e non solo – ha chiesto che sia chiarita la funzione del tavolo confederale convocato per il 31 agosto 2017. Abbiamo chiesto di individuare con chiarezza quali siano le materie del rinnovo contrattuale e ribadito che la questione della delegificazione è importante.

In tema di relazioni sindacali, abbiamo chiesto di superare vecchie forme partecipative di tipo consultivo, con particolare riferimento al welfare e ai profili organizzativi.

Abbiamo precisato che la funzione del tavolo confederale è quella di definire criteri omogenei su questioni e temi comuni.

Per noi sono:

– Rapporto legge/contratto;

– Partecipazione sindacale (soprattutto su Welfare);

– Tempo di trattazione dei temi simili (per evitare dis-omogeneità).

Abbiamo ricordato l’impegno alla defiscalizzazione dell’accessorio, la necessità della riduzione forbice, ma anche della  omogeneizzazione retributiva nelle nuove Aree e Contratti e l’esigenza di criteri generali per la costituzione delle sezioni.

Codirp con decisione ha evidenziato che l’uso delle risorse di aumento contrattuale per altre finalità non può essere oggetto di questo tavolo.

L’utilitá del tavolo sta nella sorveglianza di un iter della finanziaria. Ad esempio, se in essa si prevedesse una detrazione fiscale netta degli 80 euro, non si intaccherebbero le risorse del rinnovo contrattuale.

L’agenda politica – cosa uscirà dalla finanziaria- condiziona questo tavolo negoziale, che è politico.

Questo tavolo deve servire a recuperare dignità alla PA

A fronte di 20 miliardi spesi per le banche, ben potrà il Governo trovare risorse per la PA e, in particolare, per retribuire personale con contratti fermi dal 2010, perseguendo, per la dirigenza, una rivisitazione dei rapporti tra carichi di lavoro/responsabilità e retribuzioni  e la chiara distinzione del monte salariale tra Comparti e Aree (tema non nuovo, ma irrisolto).

 visualizza l’articolo de “Il Messaggero”

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