CIDA E CONFEDIR-MIT dicono no alla ricetta di Tremonti

Le organizzazioni della dirigenza pubblica e privata CIDA e CONFEDIR-MIT che rappresentano 400.000 dirigenti in attività 200.000 pensionati hanno diramato la seguente nota a commento della manovra economica:
“Alla fine il Ministro Tremonti, finite le bufere di vario tipo che hanno imperversato su Roma, ci ha finalmente illustrato la sua manovra. Ci viene confermato così che anche questa volta a pagare il conto saranno i soliti noti: pubblici dipendenti, pensionati e famiglie, mentre i ‘soliti ignoti’ continueranno ad evadere e a prosperare. Moratoria sui contratti del pubblico impiego allungata, perequazione delle pensioni bloccata, ticket sanitari aumentati e servizi diminuiti. E’ tutta qui la ricetta ‘creativa’ per ridurre il debito. Togliere reddito a chi acquista con sacrificio i titoli di Stato come i piccoli risparmiatori (lavoratori dipendenti, pensionati, famiglie), invece di ridurre il debito, è evidente che lo farà aumentare perché non verranno più comprati BOT e crolleranno i consumi. Ma di fronte a quello che si preannuncia questo è ancora nulla. La vera bufera per gli italiani deve ancora arrivare. Il carico sociale all’orizzonte rischia di essere devastante. Se la legge delega assistenziale dovrà produrre prossimamente risparmi per 17 miliardi come tranquillamente ammette il Governo il conto da pagare per lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie non sarà duro: sarà insostenibile!
Intanto mentre il Paese affonda i politici fanno forse la loro parte? L’equiparazione degli emolumenti dei parlamentari a quelli medi europei scatterà più in là. Le auto blu avranno una cilindrata più ridotta, ma sono previste eccezioni e soprattutto esternalizzazioni, cioè supercar in affitto per chi le vorrà … Nessuna eccezione e nessun rinvio è messo in conto invece per lavoratori dipendenti, pensionati e giovani precari. Il Governo si dovrà assumere le gravissime responsabilità che avrà la manovra sui livelli essenziali della sanità, del welfare e sulle politiche di sostegno alle imprese. La filosofia di Tremonti assomiglia a quella di una famosa regina che al popolo bisognoso di pane proponeva di comprare brioches in pasticceria. In realtà, la crisi è troppo grave per essere affrontata con questo pressappochismo che non produrrà né la riduzione del debito né, tantomeno, la ripresa dell’economia. Solo un deciso cambio di rotta potrebbe ancora evitare il peggio. CIDA e CONFEDIR-MIT da parte loro non lasceranno nulla di intentato intervenendo presso tutte le sedi giudiziarie e parlamentari per far cambiare questa assurda manovra. ”