Siamo molto amareggiati: nell’incontro del 28 novembre 2016, sul Lavoro Pubblico il Governo ha proseguito con un metodo di ascolto della Dirigenza non rispettoso del ruolo dei Sindacati e non ha fornito risposte ai quesiti posti. Abbiamo chiesto un sistema più partecipato di relazioni sindacali e norme chiare sulle prerogative e agibilità.
Innanzitutto non ha chiarito perché non si sblocchino immediatamente i nuovi CCNL e nemmeno quale collegamento vi sia con la sentenza 251/2016 della Corte Costituzionale su questo tema.
Abbiamo chiesto che si riveda il disegno della Riforma, non solo con riguardo ai profili censurati di incostituzionalità, ma nel merito, garantendo il diritto all’incarico dei dirigenti e un collegamento serio tra valutazione e conferimento incarico, oltre che una chiara distinzione delle responsabilità.. Abbiamo ribadito che è necessario l’inserimento della dirigenza scolastica nel Ruolo Unico.
La CODIRP ha chiesto risorse adeguate per il rinnovo dei Contratti Collettivi della Dirigenza, evidenziando che in Legge di Stabilità non ci sono previsioni adeguate e che, in particolare con riferimento alla Sanità, è moralmente inaccettabile confondere le prestazioni ai cittadini con gli aumenti contrattuali. Abbiamo lamentato la grave sperequazione della retribuzione nella Scuola e la giungla retributiva della dirigenza pubblica tutta, anche delle regioni e degli Enti Locali.
Per Codirp, premessa e antefatto del rinnovo contrattuale, così come della discussione sui decreti delegati sulla riorganizzazione della PA è la rilevazione di quale sia la forza effettiva delle risorse disponibili sulle quali la pubblica amministrazione può contare per attuare meccanismi di miglioramento e di diversa organizzazione. A tal fine, dunque, preliminare ad ogni discussione è il monitoraggio rapido, entro trenta giorni dalla prima convocazioni delle Confederazioni, di quante siano le consulenze, i rapporti di lavoro coordinati e continuativi e comunque quanti siano tutti i rapporti di lavoro in essere con la PA di personale non dipendente, non subordinato, a titolo oneroso e a titolo gratuito. L’obiettivo è verificare che non siano esternalizzati servizi e funzioni che normalmente devono essere resi all’interno dell’apparato pubblico. Da qui – dalla riduzione delle consulenze – è possibile ricavare risorse per gli incrementi retributivi dei nostri contratti.
CODIRP ha evidenziato che il rinnovo dei Contratti Collettivi della Dirigenza e l’attribuzione di risorse tali da ridurre le sperequazioni tra le fasce retributive, nonché tra le Amministrazioni, è presupposto per una Riforma della Dirigenza (Ruolo Unico) che realmente funzioni.
Abbiamo chiesto rispetto dello Statuto costituzionale del Dirigente Pubblico, che è al servizio esclusivo della Nazione, e chiesto di evitare campagne mediatiche populiste, diffamatorie della dirigenza.
Abbiamo chiesto che nel rinnovo dei CCNL le risorse siano destinate, oltre che all’aumento retributivo, al welfare aziendale e alla formazione.
Il Governo, per bocca del Sottosegretario, Angelo Rughetti, che presiedeva la delegazione, accompagnato dal Capo di Gabinetto, Bernardo Polverari, ha risposto che nel rinnovo dei Contratti si terrà conto soprattutto di chi guadagna meno.
Abbiamo contestato tale posizione politica, ribadendo che nel rinnovo dei contratti collettivi non si deve fare assistenzialismo, ma riconoscere le corrette retribuzioni a fronte della qualità delle prestazioni professionali erogate.
NON SI CREDANO NOVELLI ROBIN HOOD: QUI NON CI SONO RICCHI DA COLPIRE, MA SERI DIRIGENTI PUBBLICI, IMPARZIALI, AL SERVIZIO DELLA NAZIONE CHE SI OPPORRANNO CON OGNI FORZA A TENTATIVI DI PRECARIZZAZIONE E DENIGRAZIONE. E CHE CHIEDONO UN CORRETTO TRATTAMENTO ECONOMICO E STATO GIURIDICO.
Il Segretario Generale Codirp e Unadis
D.ssa Barbara Casagrande