COMUNICATO STAMPA UNADIS
VALUTAZIONE DIRIGENTI AGENZIE FISCALI, UNADIS: “NON SI POSSONO SCEGLIERE I PIU’ BRAVI CON UNA CROCETTA. L’ENTE RITIRI SUBITO L’INIZIATIVA”.
Roma, 29 settembre 2016 – “Non abbiamo assolutamente difficoltà a sottoporci alla valutazione. Anzi, da tempo questo sindacato chiede in tutte le sedi competenti, un sistema di valutazione serio e oggettivo che consenta di avere garantita una carriera nel segno della meritocrazia e delle competenze di ciascuno. Per questo motivo riteniamo che l’ultimo ‘modello’ di valutazione pensato per i dirigenti delle Agenzie sia assurdo e offensivo per qualsiasi dirigente pubblico che ha a cuore il buon andamento e l’imparzialità nel guidare la macchina amministrativa del Paese”. Così il segretario generale di Unadis, Barbara Casagrande, in merito alla nuova iniziativa di valutazione dei dirigenti delle Agenzie Fiscali, prodotta dalla Direzione Centrale Audit, la quale prevede che il personale valuti il proprio ‘capo’ con un sistema di gradimento, come già avviene per i docenti universitari, per esempio. Solo che, a differenza delle università il metodo pensato per l’Agenzia è assolutamente meno elaborato. In sostanza, ad ogni funzionario viene inviata una griglia con i nomi di tutti i dirigenti e gli si chiede di valutare con una crocetta a fianco al nome. Si può scegliere se quello è “il capo che vorrei” (con un massimo di tre crocette) oppure “il capo che non vorrei” (sempre tre crocette). Infine uno spazio dedicato ad eventuali osservazioni. Inoltre, per garantire la riservatezza, l’elenco deve essere poi stampato e inserito in un contenitore presso la sala riunioni entro le 10 di domani. “Vorremmo sapere – continua Casagrande – di chi è la brillante iniziativa e cosa succede una volta capito se i funzionari ritengono il loro capo simpatico o meno. Può bastare questo per garantire l’efficienza?”.
“È del tutto evidente – conclude il segretario generale Unadis – che l’iniziativa, per come ideata, è assolutamente offensiva della dignità degli individui che vengono sottoposti ad un giudizio sulla propria persona. Ne emergono gravissimi profili di incostituzionalità ma anche gravi profili di illiceità penale e civile per quanto riguarda il danno alla persona. Inoltre, consideriamo l’iniziativa assolutamente diseducativa per gli attori del processo perché manda un messaggio deresponsabilizzante verso tutti, gli uni saranno convinti di poter dare giudizi senza assumersi la responsabilità di motivare e gli altri saranno convinti di dover essere simpatici ed accattivanti invece che seri, rigorosi e competenti. Chiediamo per questo motivo il ritiro dell’iniziativa”.
Per info: Ufficio stampa Unadis
Angela Corica – a.corica84@gmail.com