DAP: firmato l'accordo su incarichi e fasce

L’amministrazione, nella persona del Capo Dipartimento, ha presentato alle OOSS una nuovo proposta di pesatura delle fasce e di provvedimento sul conferimento e revoca degli incarichi dirigenziali, che sostanzialmente accoglie molte delle richieste dell’UNADIS

Si è svolto il 27 febbraio il secondo incontro di contrattazione per l’Area I dirigenti del DAP. All’incontro era presente il rappresentante giustizia dell’Unadis, Quintavalle.

L’amministrazione, nella persona del Capo Dipartimento, ha presentato alle OOSS una nuovo proposta di pesatura delle fasce e di provvedimento sul conferimento e revoca degli incarichi dirigenziali, che sostanzialmente accoglie molte delle richieste dell’UNADIS: la previsione nell’art 7 co. 3 della possibilità per il dirigente di avere un altro incarico nella stessa sede o in sede limitrofa; la rimozione del limite del rinnovo degli incarichi per una sola volta. Soprattutto è venuta meno la previsione di considerare tutti indistintamente gli incarichi in sede centrali come di prima fascia.
A tale proposito il Capo Dipartimento ha detto che in assenza della riorganizzazione, non c’erano parametri oggettivi per la pesatura degli uffici centrali. Si è ritenuto di poter utilizzare come unico criterio la titolarità o meno di una struttura ovvero la diretta collaborazione con il Dirigente Generale, o titolare di un incarico superiore.

Cida Unadis si è dichiarata assai insoddisfatta dell’equilibrio raggiunto, anche se ha definito fuori luogo innescare una sterile polemica tra uffici centrali o periferici. Ha chiesto che, similmente al DOG, si giunga presto a un DM sui criteri di conferimento degli incarichi di Direzione Generale. Ha posto sul tappeto il problema della mobilità interdipartimentale, essendo la Giustizia il solo Ministero che ha ruoli distinti per dipartimenti: un ulteriore elemento di rigidità che ancora di più limita le prospettive di lavoro e di carriera dei dirigenti.

Si è comunque rassegnata a firmare, data la ristrettezza dei tempi, in cambio della promessa che si ridiscutano al più presto i criteri, una volta ottenuti maggiori elementi di conoscenza.

In base all’accordo stipulato vanno in fascia A: gli incarichi presso il DAP che prevedono la titolarità la titolarità di una struttura ovvero la diretta collaborazione con il Dirigente Generale, o titolare di un incarico superiore, nonché i PRAP delle seguenti regioni: Campania; Emilia Romagna; Lombardia; Piemonte e Val D’Aosta; Puglia; Sicilia, Toscana; Triveneto. In fascia B gli incarichi di collaborazione con un Dirigente non generale né titolare di un incarico di livello superiore; tutti gli altri PRAP. In fascia C incarichi ispettivi, di studio e consulenza.

Alcune considerazioni finali: rispetto ad altre realtà della stessa Giustizia, dobbiamo osservare che i dirigenti del DAP si distribuiranno su due sole fasce vere ed una virtuale, e che quella virtuale è la più bassa: al DOG, invece, i dirigenti sono distribuiti su quattro fasce, di cui quella ‘virtuale’ è la prima.
Con questo atto la dirigenza muove i suoi primi passi al DAP. Ci auguriamo che essa assuma presto coscienza del suo ruolo professionale, e aderisca massicciamente all’unico sindacato che tutela la specificità della dirigenza rispetto alle altre qualifiche di lavoratori. Il fatto che il numero dei dirigenti sia esiguo rispetto alle cifre totali è del tutto irrilevante: è naturale che il vertice dirigenziale sia più ristretto della base. Una élite non è e non sarà mai massa. Per quanto numericamente “pochi” i dirigenti dell’area I sono pur sempre il 100% della loro area. Se sapranno essere uniti attorno all’unico sindacato che ne rappresenta la particolarità, e che non ha conflitti di interesse con le altre categorie di lavoratori, potranno far valere le loro ragioni con chiarezza e forza.