Aperte le relazioni sindacali al DAP: UNADIS chiede trasparenza e pari opportunità

Esordio delle relazioni sindacali per la dirigenza al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. Politica degli incarichi dirigenziali e pesatura delle posizioni al centro del dibattito. Ribadita dall'Unadis la centralità della dirigenza.

Si è svolto ieri, 30 gennaio, il primo incontro del tavolo sindacale dei Dirigenti area I al DAP (Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria). Per l’Unadis era presente il Segretario Nazionale e responsabile Giustizia Dario Quintavalle.
Per l’Amministrazione, il Capo Dipartimento, Ferrara.

L’Unadis, nel ringraziare della convocazione, e nell’auspicare lo stabilimento di corrette relazioni sindacali, ha dovuto in apertura eccepire la lesione delle sue prerogative, non essendo stata convocata né informata sul recente DM di organizzazione del DAP. La giustificazione del Dipartimento, inammissibile, è che non essendo all’epoca in servizio Dirigenti Area I, non si è ritenuto di dover convocare i loro rappresentanti sindacali.

Il Dipartimento ha presentato al sindacato due progetti di provvedimento.
Il primo riguarda la classificazione in fasce dei posti di funzione dirigenziale, il secondo è un progetto di PDG sui criteri di affidamento, avvicendamento, revoca degli incarichi.
Unitamente ai due documenti, è stata comunicata l’entità del Fondo per la retribuzione di posizione (parte variabile), che ammonta ad € 440.874, di cui si propone la ripartizione in: € 325.000 per la prima fascia (26 dirigenti , € 115.874 per la seconda fascia (14 dirigenti), 0 per la terza. L’ammontare complessivo del Fondo per retribuzione posizione fissa + variabile e risultato è di € 1.048.688.
Riguardo al primo, Unadis ha obiettato che il progetto presentato dall’Amministrazione non è sufficientemente giustificato, essendo ispirato a una logica centralista che considera a priori gli Uffici dipartimentali più importanti di quelli sul territorio.
La terza fascia, inoltre, appare essere una sorta di “battaglione punitivo”, un limbo in cui confinare dirigenti privati dell’incarico.

Riguardo al secondo progetto, esso è sostanzialmente uguale ad analoghi provvedimenti approvati, a seguito di accordi di concertazione sindacati al DOG e al DGM. Tali accordi sono stati il frutto di una lunga battaglia dell’unadis per la trasparenza e le pari opportunità negli incarichi. Unadis ha tenuto però a ricordare che essa considera pregiudiziale un accordo globale, similmente a quanto avvenuto al DOG sugli incarichi dirigenziali anche di prima fascia, essendo la Dirigenza un corpo unico, e le esigenze di trasparenza necessariamente uguali per gli incarichi di prima che di seconda fascia.

Unadis ha poi sollevato obiezioni sul fatto che venga prevista nel PDG la possibilità di reincarico per una sola volta (art 1, co. 5), automatismo che lede in primo luogo la discrezionalità dell’amministrazione, mentre all’ art.7 punto 3 andrebbe prevista l’assicurazione a mantenere, ove possibile, un incarico nella stessa sede o zona limitrofa.

Unadis ha evidenziato come vi sia stata una asimmetria informativa tra quei dirigenti che hanno scelto la sede prima e dopo la pubblicizzazione del progetto di pesatura delle fasce da parte dell’Amministrazione. Alcuni hanno dunque scelto alla cieca ed altri con maggiore consapevolezza.

La parte pubblica ha rassicurato che la scelta della sede era necessaria per poter corrispondere ai neodirigenti lo stipendio tabellare e che una volta firmato il contratto sarà possibile una nuova opzione ai sensi dell’art 3 del progettato PDG sugli incarichi (Conferimento degli incarichi ai nuovi assunti).
Sulla temporaneità degli incarichi, il dott. Ferrara ha detto che la rotazione è nell’ordine delle cose, serve ad assicurare la pluralità e l’arricchimento delle esperienze. Ha assicurato che terrà conto delle nostre osservazioni anche relativamente al criterio di pesatura degli uffici, e che è lungi dall’idea di un “dipartimento sede di funzioni privilegiate”.
Il Capo Dipartimento ha quindi chiuso la riunione assicurando i sindacati che le loro proposte saranno oggetto di attenta valutazione, all’esito della quale il tavolo sindacale verrà riconvocato, comunque in tempi brevi.