Commento del Segretario Generale all’editoriale sul Corriere della Sera del 5 dicembre 2012 (I distruttori delle riforme) di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi.
“Manifesto” sulla dirigenza pubblica, che vuole le riforme, rispetta la legge che le prevede e non vuole essere eletta per svolgere le proprie funzioni.
E’ inammissibile che le colpe dei politici – che non sanno legiferare – ricadano su chi le norme deve attuarle.
Basta far ricadere sulla dirigenza le inefficienze della politica, generando disinformazione.
Da tecnici, abbiamo proposto dove apportare migliorie nell’organizzazione (quali uffici accorpare, per esempio) ma ai politici non interessa perché vogliono i posti “inutili” per gli amici incapaci o …. Peggio.
Questa è la verità.
Lo abbiamo inviato anche alla redazione del Corriere della Sera.
Auspichiamo che quando si parla di noi vi sia anche la nostra voce, dato che siamo stati confermati maggiormente rappresentativi in 3 Aree su 8 (Ministeri, PCM e Agenzie Fiscali) dall’ultima rilevazione Aran del 23 novembre scorso.
Come non essere d’accordo con la replica alla testata del giornale? Mi preme, comunque, osservare che, purtroppo, la classe dirigenziale è molto varia nel senso che non tutti possono qualificarsi dirigenti. La responsabilità è princilpamente da attribuire al “sistema “, tuttavia parte di tale responsabilità è anche di noi dirigenti che, non uniti, non riusciamo ad opporci alla c.d. classe politica e riappropriarci dei poteri attribuiti per legge.Ringrazio La UNADIS che ci tutela anche se, a mio avviso, il ruolo del sindacato non sempre è riconosciuto, almeno nell’ambito dell’Amministrazione a cui appartengo.
Grazie e cordiali saluti
Luciana Napolitano