Nei giorni scorsi al Ministero dello Sviluppo economico si sono susseguiti una serie di incontri tra lAmministrazione e le Organizzazioni sindacali, che hanno avuto per oggetto diversi temi legati alla vita del Ministero e di chi ci lavora.
Il motivo di questa intensa attività di colloquio tra Amministrazione e Organizzazioni sindacali scaturisce proprio dalla particolarità della situazione del Ministero, che è di nuova costituzione e nasce da una complessa opera di riorganizzazione che ha interessato lex Ministero delle Attività produttive e il Ministero dellEconomia e delle Finanze, disposta dal decreto-legge 181 al momento della costituzione del nuovo Governo.
Mercoledi 21 le Organizzazioni sindacali hanno quindi incontrato il Ministro Bersani, per una ricognizione dei problemi del Ministero e, in particolare, per esaminare la bozza di regolamento di organizzazione del nuovo Ministero. Nel corso della riunione sono stati sollevati diverse questioni, non sempre coordinate fra loro e non sempre attinenti al tema.
CIDA-UNADIS è intervenuta cercando invece di restare sullargomento, per evitare che la discussione si disperdesse. Da parte nostra si è ribadita al Ministro limportanza che la dirigenza del Ministero annette a questa riorganizzazione, dopo che negli ultimi anni di tale riorganizzazione si è lungamente parlato senza che i precedenti vertici politici riuscissero a concretizzarla, mentre il Ministero delle Attività produttive vedeva confondersi elementi della sua missione e indebolirsi organizzativamente.
Questo argomento è stato ripreso anche nella successiva riunione tecnica, in cui è stato proseguito il confronto, svoltasi il 29 marzo.
In tale occasione era allordine del giorno il confronto sul regolamento di organizzazione del Ministero e degli uffici di diretta collaborazione. Proprio per rimarcare limportanza che diamo a questi atti, CIDA-UNADIS ha sollevato il problema della mancata preliminare definizione formale del trasferimento del Dipartimento politiche di sviluppo dal MEF, DPCM la cui mancata emanazione a tuttoggi paralizza liter dei regolamenti in discussione. Quanto al merito di questi, è stata richiesta, insieme alle altre Organizzazioni sindacali, maggiore trasparenza e chiarezza sul contingente destinato agli uffici di diretta collaborazione, e in particolare CIDA-UNADIS ha sollevato una riserva sul meccanismo di copertura dei posti funzione dirigenziali di Gabinetto che viene trovata rendendo indisponibili i posti funzione nelle strutture operative, aggravando la strutturale carenza di dirigenti di cui soffre per unanime ammissione il Ministero.
Il 3 aprile si è svolto invece un incontro nel quale è stato siglato laccordo sui criteri per lattuazione della disciplina concernente la retribuzione di risultato della dirigenza di prima fascia. Reso necessario dalla difficoltà di applicare il metodo di valutazione concordato per gli anni 2005-2006, laccordo ha preso atto della situazione e si è convenuto che la retribuzione di risultato venga attribuita per il 70% in parti uguali e proporzionalmente alla durata dellincarico (al netto di quanto già percepito) e per il 30% in base al punteggio effettivamente conseguito e proporzionalmente alla durata dellincarico.
E stato comunque concordato di avviare subito un tavolo tecnico per ripensare il sistema di valutazione, che tra laltro da questo momento dovrà comprendere anche i dirigenti del Dipartimento politiche di sviluppo.
Nella stessa riunione è stato avviato anche il confronto sul testo di regolamento sul conferimento degli incarichi dirigenziali, su cui però CIDA-UNADIS ha sollevato alcune obiezioni di merito, ritenendo che lAmministrazione, nonostante la dichiarazione di principio di aver preso per base la piattaforma presentata da CIDA-UNADIS e dai sindacati confederali, sia andata in realtà oltre, introducendo istituti che restringono in modo ingiustificato la mobilità del dirigente.