UNADIS ha ringraziato per la disponibilità il Signor Ministro, On. Roberto Speranza ed il suo staff per l’incontro.
UNADIS in tale occasione ha rappresentato quanto segue:
- nonostante il rinnovo contrattuale, che pur aspettavamo da 10 anni, permangono criticità fondamentali come il diritto all’esclusività di rapporto negato mediante un emendamento alla Legge 3/2018 cui è seguita la Legge 145/2018 (entrata in vigore il 1° gennaio 2019), mentre è stato introdotto l’orario di lavoro creandosi in tal modo un ibrido tra la dirigenza sanitaria del Ministero della salute (esclusività no! – orario di lavoro si!) rispetto al S.S.N. (esclusività si! – orario di lavoro si!)
- dopo quasi due anni dalla Legge 3/2018, mancano ancora dei decreti per la completa attuazione della Legge medesima nonostante sia stata ulteriormente legittimata – con Legge 145/2018- la collocazione della dirigenza sanitaria su unico livello (già dal primo gennaio 2019).
- tra le problematiche rimaste aperte abbiamo segnalato anche quella dell’iscrizione obbligatoria all’albo professionale che, ad oggi, non è chiaro se sia l’amministrazione di appartenenza a doversi fare carico dell’onere (sull’argomento, fra l’altro ci sono autorevoli pareri del Consiglio di Stato e della nostra DGPROF). E’ stata rimarcata la necessità che, essendo i due pareri contrastanti alla luce della novella normativa, l’amministrazione dovrebbe chiedere un parere al Consiglio di Stato tenuto conto che vi è un parere del medesimo Consiglio che non prevede l’obbligo di iscrizione. La Legge 3/2018 si applica con “tempestività” per l’iscrizione agli Albi professionali, ma non viene ancora applicata per il conferimento degli incari di II fascia.
- nonostante l’introduzione della citata Legge 145/2018 l’amministrazione continua a predisporre interpelli per incarichi dirigenziali da attribuite ad “esterni” all’amministrazione, venendo meno all’obbligo perentorio, previsto dalla legge, di verificare all’interno la presenza di dirigenti idonei a ricoprire gli incarichi vacanti, ricordando che i dirigenti sanitari hanno diritto per legge, di partecipare agli interpelli per incarichi di dirigenza di ufficio. Infatti la normativa vigente prevede che prima di assegnare incarichi dirigenziali a personale esterno (D. lgs 165/2001 art. 19 c. 6) corre l’obbligo di verificare che non vi siano dirigenti interni idonei a ricoprire tali incarichi mediante interpello. UNADIS proprio in relazione a tale questione ha presentato, attraverso i propri legali, ricorso la Tar del Lazio che si esprimerà prossimamente non avendo l’amministrazione consentito ai dirigenti sanitari di questo Ministero di partecipare agli interpelli (gennaio e febbraio 2019) procedendo all’assegnazione diretta degli incarichi a personale esterno senza prendere in considerazione, comunque, le domande inviate dai dirigenti sanitari interni.
- nonostante un contingente di 474 dirigenti sanitari (considerando anche i 155 in corso di stabilizzazione) ritenuti necessari per l’esercizio corrente ed il funzionamento di questa amministrazione, ad oggi, sono attribuibili solo 46 posti di direzione di struttura complessa nell’ambito di 111 posizioni dirigenziali complessive di II fascia fermo restando che, in pratica, fatti salvi i diritti dei dirigenti sanitari appartenenti alla II fascia nella scelta dell’incarico, le posizioni realmente disponibili, sono quantificabili in circa 10! Appare evidente l’incongruenza di tale situazione con la necessità di assicurare un normale turn over della dirigenza sanitaria e la possibilità di progressione di carriera all’interno di questa amministrazione. Ad oggi, a nessun dirigente sanitario è stata data la possibilità di ricoprire l’incarico di direttore d’ufficio.
- rimane ancora aperta la questione relativa agli obblighi di iscrizione ai rispettivi Ordini professionali ed il fatto che sia l’amministrazione a dover provvedere al pagamento della quota annuale come peraltro già sentenziato a luglio u.s. dal Giudice del Tribunale di Pordenone.
UNADIS, visto il poco tempo a disposizione, ha chiesto al sig. Ministro di concedere l’opportunità di approfondire le tematiche in un’ulteriore riunione in cui possano essere espresse le problematiche e le questioni da tempo aperte all’interno dell’amministrazione, tra cui in particolare la necessità dell’avvio dei tavoli di lavoro per l’opportuna declinazione delle modalità operative necessarie all’applicazione delle fattispecie ricomprese nel nuovo contratto (es. orario di lavoro) ovvero il nuovo decreto ministeriale che regolamenta gli incarichi e l’accesso alle strutture complesse al fine di poter conoscere i tempi previsti per l’avvio degli interpelli per le posizioni ancora vacanti.