Ministero Infrastrutture e Trasporti. Incarichi Dirigenziali.

Il Segretario Generale
Roma 15.02.2010

All’on. Sig. Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti
Fax 06/4426.7283

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
Fax 06/ 6899 7188

Alla Corte dei Conti presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Fax 06/4404 412

e, p.c. Al Capo di Gabinetto
del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti
Fax 06/4426.7370

Al Capo del Personale
del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti
Fax 06/4412.2302

OGGETTO: Incarichi Dirigenziali

Egr. Ministro,

riceviamo molteplici e vive lamentele da parte dei colleghi dirigenti in ordine alla gestione del personale dirigenziale del Ministero, sia di prima sia di seconda fascia.

In particolare, la dirigenza del Ministero, composta da dirigenti vincitori di concorsi pubblici, di elevata professionalità, si vede ultimamente mortificata nelle aspettative di carriera e di premialità in senso meritocratico da atti e comportamenti che appaiono oggettivamente illegittimi e/o inopportuni adottati dai suoi uffici.

Trattasi:

1) della nomina di numerosi dirigenti e direttori “esterni” (cd art. 19 comma 6) in assenza dei presupposti di legge e di contratto: TUTTI sono stati nominati senza previamente indicare gli uffici vacanti da ricoprire necessariamente e, comunque, senza avviare alcuna procedura comparativa, prevista per legge (di alcuni di questi leggiamo sulla stampa sconfortanti notizie);
2) della mera conferma, senza soluzione di continuità, di questi “esterni”, nonostante la riorganizzazione del Ministero, laddove per tutti i dirigenti di ruolo si è avviata apposita procedura di conferimento: per quale motivo gli esterni non siano cessati e non siano stati sottoposti a procedura di verifica sia della necessarietà della copertura dei posti che ricoprivano prima della riorganizzazione sia del possesso, tramite selezione, della specifica professionalità rispetto al posto da ricoprire, appare disparità di trattamento verso gli interni;
3) della nomina di alcuni esterni in corso di procedura per il conferimento degli incarichi dirigenziali ai dirigenti di ruolo, cui spetta di diritto un ufficio;
4) della mancata informativa alle OOSS delle priorità politiche ed amministrative in ordine alle esigenze di copertura delle posizioni vacanti [per attribuire posti presso la sede centrale di fascia C per la “gestione del personale” sono scoperti (o attribuiti ad interim) uffici periferici operativi ed importanti, ad esempio delle dighe, che appaiono di maggiore rilevanza per la sicurezza nazionale];
5) della mancata indicazione dei criteri per la individuazione degli esterni;
6) del mancato bando di apposita procedura selettiva per gli esterni volta alla ricerca della professionalità più idonea.

Lamentele giungono anche dai funzionari interni, di esperienza e qualificatissimi, di livello non dirigenziale che ambiscono giustamente all’incarico dirigenziale: non Le deve essere sconosciuta una nota in tal senso di un cospicuo gruppo di loro, inviataLe lo scorso 28 gennaio.

Sconcerto ha suscitato anche l’invio solo a 2 direttori generali della nota, a firma delle SV, di preavviso di cessazione dal servizio per compimento dei 40 anni contributivi: trattasi di atto illegittimo sia quanto alla competenza, perché firmato dall’organo politico e non dal preposto alla gestione, sia perché atto gravemente lesivo dell’immagine e della professionalità dei destinatari, trattandosi di 2 direttori su almeno 7 nella medesima situazione che vengono “prescelti” senza la previa indicazione di criteri oggettivi e imparziali (peraltro citati nella nota, ma che non risultano adottati alle OOSS).

Chiediamo un incontro urgente alla SV – e non vogliamo conferire con i suoi uffici, ma con Ella personalmente, dato che non ci appare chiaro negli ultimi tempi il nostro reale referente istituzionale, che dovrebbe essere il Capo del Personale – al fine di avere chiarimenti sulla situazione suesposta.

Nella speranza di constatare che le recenti nomine di soggetti esterni del tutto illegittime e inopportune e le azioni che paiono “punitive” nei confronti di alcuni colleghi, che con abnegazione si sono dedicati al Ministero da tutta la vita, non siano frutto di direttive della SV, ma di inosservanza da parte dei suoi uffici delle Direttive della SV medesima.

La presente è inviata per opportuna conoscenza al Ministro Brunetta, perché sia informato del mancato rispetto, nel Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della riforma in senso meritocratico dello Stato da lui avviata, nonché alla Corte dei Conti, perché vigili sulle violazioni di legge cui sono affetti gli atti predisposti, per gli opportuni adempimenti.

Massimo Fasoli