Unadis scrive a La Russa

Roma,  17 giugno 2008

 

On.le Avv.     IGNAZIO LA RUSSA

MINISTRO DELLA DIFESA

                                                                                  Egr. Signor Ministro,

nel momento in cui Ella inizia la Sua attività al vertice del Dicastero della Difesa, CIDA – UNADIS Le formula i migliori auguri di buon lavoro.

     La nostra Organizzazione Sindacale annovera fra i propri iscritti esclusivamente dirigenti ed è pertanto molto sensibile alle tematiche relative alla riforma della Pubblica Amministrazione. In tal senso abbiamo elaborato la “Carta dei Dirigenti” (consultabile sul sito www.unadis.it/documenti/la-carta-del-dirigente/) nella quale descriviamo valori, principi e criteri relativamente al ruolo che la dirigenza dovrebbe avere quale principale attore del processo riformatore in atto della PA.

     In tale ottica e con la consapevolezza del valore e delle responsabilità della dirigenza civile,  CIDA – UNADIS sta operando anche all’interno del Ministero della Difesa. In particolare sentiamo di dover porre alla Sua attenzione due questioni fondamentali che ci riguardano da vicino:

  1. il processo della cosiddetta civilizzazione della Difesa. Tale processo riteniamo debba iniziare dalla dirigenza e in particolare da quella generale. In più occasioni abbiamo trovato l’accordo anche dei vertici delle FF.AA, ma, nella realtà, la dirigenza civile è sostanzialmente subalterna a quella militare cui sono riservati la gran parte degli incarichi di maggiore responsabilità anche di quelli non direttamente connessi ad attività operative. Infatti:

     – ben 7 Direzioni Generali su  10 afferenti all’area tecnico-amministrativa sono     affidate a militari;

     – al vertice dell’area tecnico-amministrativa (Segretario generale della Difesa) ove, per norma, è possibile l’alternanza tra un militare e un civile, mai è stato preposto un dirigente civile: storicamente la scelta è caduta sempre su di un militare.

 

     Lei comprenderà come per i dirigenti civili della Difesa sia assai difficile anche accettare che, a parità di funzioni tecnico-amministrative, il trattamento economico loro riservato sia notevolmente inferiore a quello che l’ Amministrazione riserva ai dirigenti militari.   

 

  1. i rapporti con le qualifiche funzionali. In particolare è necessario che alla dirigenza della Difesa sia riconosciuto il ruolo che le è proprio evitando di approvare norme mortificanti come quelle contenute nel Decreto Legge n° 8 del 31 gennaio 2008 (proroga delle missioni internazionali di pace sino al 31 dicembre 2008) che all’articolo 4 (Disposizioni in materia di personale) dopo aver dettato una serie di norme concernenti il personale militare, si occupa, al comma 11, del personale civile stanziando la somma di € 10.000.000,00 “…in relazione alle prioritarie e urgenti esigenze connesse all’intensificarsi delle attività di supporto alle Forze Armate impiegate nelle missioni internazionali e ai conseguenti maggiori carichi di lavoro derivante dall’accresciuta complessità delle funzioni assegnate al personale….” La stessa norma destina la sopraccitata somma al “personale contrattualizzato delle aree funzionali in servizio presso il Ministero della Difesa” con ciò escludendo, per il secondo anno consecutivo, incredibilmente la dirigenza.

Appare sconcertante che una norma destinata al personale civile e voluta al chiaro fine di incentivare la produttività e remunerare i maggiori carichi di lavoro, escluda la dirigenza quasi che i maggiori oneri relativi alle missioni fuori area non la riguardassero. E’ vero esattamente il contrario, in quanto è la dirigenza, in primo luogo, che vede accresciuto il proprio carico di lavoro e soprattutto le proprie responsabilità in relazione alle missioni fuori area (si pensi, ad esempio, all’attività contrattuale di supporto alle Forze Armate o all’attività di gestione del personale militare.    

 

         

     Signor Ministro, questa Organizzazione Sindacale, nel ribadire   l’ orgoglio dei dirigenti civili di appartenere ad una Amministrazione impegnata  in attività di estrema rilevanza sullo scenario interno ed internazionale, auspica da parte Sua un deciso intervento finalizzato al maggior coinvolgimento e alla valorizzazione della componente dirigenziale civile della Difesa.

 

     Confidiamo, pertanto, di confrontarci, nel miglior interesse della nostra Amministrazione, su queste e altre tematiche che investono la dirigenza civile, nell’incontro dell’8 luglio p.v.

 

Massimo FASOLI